Grovigli di pensieri, ispirazioni tratti da un'unica radice. Potente energia che profuma e colora, riscalda e innesca : la Passione. Le considerazioni di una Petra di Sciara, figlia e madre di fusioni ed effusioni interiori. All'esterno la superficie porosa e grezza, conserva il nucleo fuso della lava. Ad avere l'anima sulla pelle, s'impara anche a sentire dagli occhi, e con un solo sguardo si passa per tutti i sensi.
giovedì 29 gennaio 2015
Richard Smith: "Morire di cancro è la morte migliore"
L'argomento
è sicuramente delicato da trattare. La prima considerazione che sorge
spontanea in me è quella che purtroppo il trattamento contro il cancro è
uno di quei casi in cui il rimedio è peggio della cura. Durante il
periodo di cure, i pazienti sono sottoposti a uno stress emotivo tale da
non poter concludere che è il miglior modo di morire. Il tradimento del
proprio corpo, le energie spese a contrastarlo. Le speranze che
svaniscono e l'idea fissa che dal giorno della diagnosi i malati sanno
che dovranno morire, rendono impossibile ogni considerazione e
organizzazione rilassata. Sappiamo tutti che il nostro contratto di vita
è a tempo determnato, ma quando lo dice un medico, è come se scattasse
una specie di timer biologico e la parola "morte" assume una solennità
profetica. Qualunque sia il modo, non credo ne esista uno migliore. La
morte è il peggior affronto alla vita, ma è inevitabile. Richard Smith
ha solo raccontato a voce alta il suo modo di affrontare emotivamente la
malattia, e si è permesso di proferire il suo pensiero in questi
termini solo perché direttamente coinvolto. Anche se non avesse
dichiarato la sua morte imminente, le sue parole sono un chiaro
testamento e la volontà di aver l'ultima parola su qualcosa che la
parola non usa, ma l'inganno del silenzio e dell'azione devastante in
sordina : il cancro.
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